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Concorso straordinario, Turi (UIL): siamo pronti a scioperare, adesso rischio clientelare

“E’ un accordo della politica, – dice Pino Turi, segretario UIL scuola commentando l’accordo raggiunto ieri dai partiti di maggioranza relativamente alle modalità di svolgimento del concorso a cattedra per i docenti precari – E’ stata la notte dei lunghi coltelli, non è un accordo fatto per le persone e le scuole. E’ pura gestione del potere che trova un accordo per sopravvivere.”

Le prove si svolgeranno in autunno e i docenti copriranno i posti vacanti per il primo settembre. La scuola riparte con i docenti in cattedra.

Non conosco ancora bene i termini dell’accordo, ma a me sembra solo un rinvio del problema, un rinviare una cosa urgente. Cosa ancora più grave, stiamo parlando di conversione di un decreto legge fatto per ragioni di urgenza e situazioni emergenziali. Il Governo contraddice se stesso. Con l’accordo invece di affrontare l’emergenza, rinviano le prove. E’ una ammissione colpevole di mancanza di intervento. Qui il problema non sono gli strumenti, ma il fine: immettere in ruolo 32mila persone a settembre non coprire i posti ancora una volta con le supplenze. E’ l’elemento principale che diventa secondario. L’accordo riguarda le modalità, il come immetti in ruolo. Hanno dimenticato che l’emergenza ci dice che abbiamo bisogno dei docenti di ruolo in cattedra dal 1 settembre.

Qual era la vostra proposta, allora?

Noi avevamo fatto una proposta molto semplice: concorso con una selezione per titoli e basta. Il merito lo potevamo rinviare ad un esame finale, a fine anno. Ma qui rinviamo tutto e diciamo che abbiamo scherzato e di nuovo si riparte con le supplenze. E’ fuori da ogni logica.

Non era una proposta che il Movimento 5 Stelle aveva accolto di buon grado, ha dimostrato coerenza difendendo la necessità di una prova selettiva

Il movimento 5 stelle ha dimostrato incoerenza, si è rimangiato le assunzioni a settembre. Oggi è evaporata l’urgenza, sono degli incoscienti. Un concorso per titoli permetteva di lasciare, nell’emergenza sanitaria, tutti a casa ed è un concorso vero e proprio secondo costituzione. Il concorso è quello con le crocette così come quello per titoli. Concorrere significa che 80 mila persone con lo strumento dei titoli si presentano con la propria storia professionale, poi a fine anno fai gli esami scritti e orali. Non solo, ci sarà una cosa ancora peggiore, un maxiemendamento che farà cadere tutti gli altri emendamenti positivi presentati che affrontavano questioni importanti.

Ad esempio?

I DSGA facente funzione, il concorso per diventare Dirigenti scolastici, il voto alla primaria. Poi c’è la questione sicurezza, secondo quanto trapelato nella stampa, la nuova prova avverrà in autunno e con molta probabilità sarà necessaria una commissione. Come si svolgeranno le operazioni? Si svolgeranno? Abbiamo solo rinviato il problema.

Anche il PD, inizialmente critico, pare abbia accolto favorevolmente il passaggio da una prova “a crocette” ad una prova che prevede la realizzazione di un testo

Con una prova basata sulla realizzazione di un testo, rischiamo di creare un meccanismo clientelare. Chi valuterà questi testi? Una commissione? Senza considerare che, come il concorso Dirigenti ci insegna, sono alte le probabilità di finire in tribunale. La logica dello scritto ha senso se dopo l’immissione in ruolo verifichiamo sull’esperienza fatta in ruolo, dopo un corso formazione.

Le assunzioni vere e proprie slitteranno di un anno, ma ci saranno

Il problema è molto più articolato. Così alimentiamo semplicemente il precariato, il prossimo anno ci saranno 30mila pensionamenti. Le 32 mila assunzioni sono spalmate in tre anni. Se lavori in questa direzione vuol dire che hai in progetto di tagliare gli organici. Oggi, ricordiamolo, quei 240mila posti tagliati da Tremonti ci sarebbero serviti quasi tutti e anche oltre.

Cosa pensate di fare?

Come sindacato metteremo a punto un testo per il paese, domani usciremo con una richiesta di conciliazione

Sciopero?